18.6.11

Claudia Mongini: Ricerca precaria, precarietà della ricerca. Proposte per una dislocazione etico-estetica

Nel 1989, alla domanda su come e se sia possibile fare fronte alle ingenti mutazioni sociali e politiche a seguito del crollo del blocco  sovietico, Félix Guattari in un saggio dal titolo “le tre ecologie”,  risponde insistendo sulla necessità della formazione di una soggettività cosciente e collettiva e delinea linee direttive lungo le quali tale processo puo' avvenire. La creazione della soggettività si puo' sviluppare, secondo Guattari, all'intersezione fra i domini di cura delle mozioni singolari di intelligenza e desiderio, della creazione di una sensibilità estetica, e della percezione di una responsabilità ecologica verso il pianeta a livello sociale.
Vengono cioe' messi a fuoco quei punti singolari in cui il desiderio e mozioni individuali vengono ad intagliarsi con l'orizzonte di una cartografia che ritrae e registra le sembianze di una responsabilità collettiva. Ed e' su questi nodi interstiziali congiungenti i microcosmi soggettivi con i domini della collettivita', che si creano le basi di sussistenza per ideali scientifici ed estetici: “l'interesse collettivo dovrebbe estendersi ed inglobare iniziative, non proficue per nessuno a breve termine, ma che a lungo termine si rivelano portatrici di arricchimento processuale a favore di tutta l'umanità. Questi interrogativi costituiscono un denominatore che accomuna la futura ricerca di base con la produzione artistica” . (...)